Wing Chun la disciplina segreta
| La Via dell’Acqua
Un’Arte Esclusiva Antica e Raffinata
Buongiorno, Sifu Andrea, grazie di aver partecipato a questa intervista per la nostra rivista. Ci può parlare brevemente di lei?
Buongiorno a tutti a grazie a voi di avermi concesso questa grande possibilità di spiegare al pubblico il mio pensiero sul sistema Wing Chun.
Sono un maestro di terza generazione, del lignaggio del famosissimo GM Ip Man; nominato Sifu dalla prestigiosa VTAA di Hong Kong. Mi dedico a questa affascinante arte ormai da più di 40 anni.
Aimè, Il tempo passa inesorabile e ci sono ormai pochissimi maestri di seconda generazione ancora vivi, tocca quindi a noi di terza conservare e preservare la conoscenza di questa incredibile arte. Per questo motivo un paio d’anni fa ho preso la decisione di fondare la mia accademia nel nord Italia a Bergamo (Milano), dedicandomi ad essa praticamente 24 ore al giorno sette giorni su sette, con la stessa passione ed entusiasmo di quando avevo 20 anni.
Ho visto che si mantiene ancora perfettamente in forma! E’ un pò anomalo tra i maestri di Wing Chun, specialmente della sua età. O mi sbaglio?
Si, grazie del complimento. Anche se ormai ho raggiunto i 60 anni, nella nostra pratica del Wing Chun dedico molto tempo all’equilibrio fisico, ma non solo, all’accademia lavoriamo anche su quello mentale e spirituale. Il Wing Chun non è difesa personale, l’armonia e l’iterazione di questi tre elementi, come da tradizione cinese, è in realtà l’obiettivo principale del mio/nostro vivere l’esistenza, il sapersi difendere è solo una delle molteplici abilità minori che si acquisiscono dedicandosi a questa arte.
Ogni allievo in base al suo grado deve raggiungere un certo obiettivo. Per farvi un esempio, nel fisico, oltre ai tradizionali esercizi cinesi, ci affidiamo anche alla sapienza del Calisthenics.
Abbiamo così creato 12 graduali livelli per sviluppare l’apparato addominale. Con il nono si raggiunge la capacità di eseguire la “Human Flag Skill” e con l’ultimo la “Front Level Skill”.
Trovo che l’abbinamento con questa disciplina è perfetta con il Wing Chun perché ci permette di ottenere molto equilibrio abbinato ad un’ottima forza statica tipica del Wing Chun, oltre al fatto di ottenere, ai livelli più alti, una preparazione fisica notevole con una “tartaruga” invidiabile.
Le arti marziali negli anni hanno perso molta della loro credibilità. Lei, che è un maestro molto qualificato, cosa ne pensa del Wing Chun?
Basta fare una breve ricerca in internet per farsi un’idea di come il Wing Chun venga percepito, diffuso ed insegnato nel mondo. Un’arte marziale senza regole, molto combattiva ed efficace, creata per distruggere l’avversario con pugni, calci e gomitate, nel più breve tempo possibile.
Sì in effetti è quello che anche io so del Wing Chun. E lei invece non è d’accordo?
Il Wing Chun di ogni individuo non è statico, cambia continuamente al variare della propria crescita e della propria percezione, dopo tanti anni di pratica, io e l’intera accademia che ho fondato, seguiamo un “ramo” poco conosciuto di quest’arte; “La Via dell’Acqua”, basato su principi diametralmente opposti a quelli che lei ed il resto del mondo conosce.
Quali sono questi principi? E cosa l’ha portato a fare questa scelta?
Siamo partiti dalle origini. Quando il Wing Chun fu creato, l’idea alla base fu quella di poter dare una possibilità, anche ai più deboli, di non essere sopraffatti dai più forti.
Si riferisce alla monaca Ng Mui, giusto? La leggenda la conosciamo tutti.
Sì corretto. Le persone ascoltano la favola, ma non si soffermano a pensare quale significato la leggenda vuole trasmettere. La nostra “Via dell’Acqua” si basa su un principio cardine:
Usare la forza contro la forza non solo è inutile, ma anche molto stupido
Ai normali tre principi delle arti da combattimento:
- Attaccare, sviluppando forza e velocità
- Schivare, sviluppando agilità e fluidità
- Parare, sviluppando resistenza e stabilità
Contrapponiamo i nostri tre “non principi”:
- Non possiamo Attaccare
- Non possiamo Schivare
- Non possiamo Parare
Si bè, è curioso. Praticamente mi sta dicendo che state fermi senza fare niente?
No, non seguiamo la filosofia del Mahatma Gandhi, diciamo che non facciamo “quasi niente”. Adottare questo principio e non essere sopraffatti è sicuramente molto più difficile che seguire la più classica “Via del Fuoco”, il Wing Chun che tu conosci bene.
Però, se ci pensi bene:
- Se attaccassimo sarebbe stupido, dovremmo affrontare un avversario potenzialmente più grosso di noi, dato che in strada sicuramente siamo noi i più deboli e svantaggiati.
- Schivare, o fuggire non cambierebbe molto, dato che non si parla di un litigio, ma di un’aggressione, un’azione premeditata e studiata, quindi con molta probabilità con le vie di fuga già precluse.
- Parare invece può essere utile nel breve, ma data la differenza di peso ogni colpo ci causerebbe dolore e quasi sicuramente uno sbilanciamento, decretando la nostra inesorabile fine.
Sì, in effetti se si tratta di uno scontro reale senza regole, le cose si fanno complicate.
Sappiamo ormai tutti che praticamente nessuna arte marziale funziona veramente bene.
Ma non è per quello che il Wing Chun si scaglia immediatamente in avanti anticipando ogni situazione? O mi sbaglio?
No non ti sbagli, ma io quello stile non lo chiamo Wing Chun, ma lo “stile Zingaro”. Attacca prima di essere attaccato! Oppure l’attacco è la miglior difesa! Frasi di questo genere si sprecano nella storia. Sono d’accordo, funziona, possiamo dire quasi sempre.
Peccato che nella mia accademia però c’è un’altra regola:
Se non funziona sempre non è vero Wing Chun
Vi siete proprio complicati la vita.
Non direi proprio, è solo coerenza. In uno stile di guerriglia urbano, non ci sono arbitri, che quando la mia tecnica non funziona o sono in difficoltà interrompono l’incontro. Sulla strada l’unica regola è che non ci sono regole, un’aggressione finisce male, molto male e di rado si ha una seconda possibilità.
Inoltre, in base alla mia esperienza, individui che riescono a mettere in pratica lo stile “Zingaro”, sono pochissimi, solitamente gente con un’infanzia difficile, che è stata abituata a combattere e sopravvivere in strada dalla tenera età. Non proprio il targhet di persone che si avvicina alle arti marziali.
Interessante, non si può controbattere su questi argomenti. Ma ora sono curioso. Ad una reale aggressione da strada, come reagite voi della “Via dell’Acqua”?
Esatto, sono contento che hai capito!
Come reagiamo noi? Diciamo che ai muscoli contrapponiamo l’arma più potente che abbiamo, “la mente”. Il combattimento si trasforma più in una partita a scacchi che in uno scambio di colpi e parate. E’ un po’ complicato spiegarlo a parole; ci provo, ma poi mi piacerebbe mostrartelo di persona, in maniera reale dietro le quinte.
Ci muoviamo in tre step, per i motivi che ti ho spiegato prima, quando una persona ci aggredisce, non indietreggiamo, non attacchiamo e non pariamo, questo ci garantisce facilmente di entrare in contatto con la minaccia. Il segreto è ovviamente farlo in maniera morbida, fluida e senza subire nessun tipo di sbilanciamento. Dopodiché passiamo al controllo grazie al famoso Chi Sau (mani incollate) del Wing Chun, ed infine neutralizziamo la minaccia sostituendoci al suo equilibrio.
Detto così a parole sembra facile.
Come ti ho detto è molto semplice ed alla portata di tutti, ma non è sicuramente facile, il Wing Chun va contro ogni nostro istinto naturale e noi, per salvarci, dobbiamo fare l’opposto di ciò che la nostra paura e la natura ci suggerisce.
So benissimo che raccontato così a parole somiglia molto ad una favoletta per bambini, ma ti assicuro che è reale. Lo provo tutti i giorni e lo testo con la mia squadra agonistica, che lo sperimenta a sua volta contro esperti praticanti di altri stili. Siamo infatti orgogliosi di essere la prima accademia al mondo che ha il progetto di portare il Wing Chun sul ring per combattere contro chiunque. E non sto parlando di gare di Wing Chun o MMA con qualche mossa buttata lì ogni tanto, che sembra un po’ la moda passeggera di oggi. Comunque questo è tutt’altro argomento, magari, se ce ne sarà l’opportunità, ve lo spiegherò meglio in un’altra occasione.
Cosa consiglieresti ad un ragazzo/a che vuole iniziare?
Sicuramente porre molta attenzione nel trovare non solo un bravo maestro, ma uno che sia anche sapiente. Che abbia cioè conoscenza della struttura frattale tetraedrica sulla quale il Wing Chun è stato ideato e sviluppato. Non è facile!
Poi, sicuramente, se ne avete la possibilità, consiglio di venire a sperimentare di persona, sulla propria pelle, cosa sia il nostro Silky Wing Chun della Via dell’Acqua, perché solo così se ne apprezza l’efficacia, la potenzialità e l’esclusività.
E’ facile, basta prenotarsi e offro a tutti, maestri o principianti che siano, un’ora gratuita direttamente con me, senza nessun tipo di impegno.
Lavoro nel mio piccolo dojo privato, molto tranquillo ed elitario, da me non esistono i classici corsi in palestra. Non prendo tutti gli allievi che arrivano, seleziono solo persone che mi dimostrano di voler seriamente impegnarsi, in lezioni private singole di altissima qualità, studenti che hanno veramente desiderio di imparare questa complessa arte.
Da cosa è voluta questa scelta delle lezioni private? Mi sembra totalmente controcorrente e poco vantaggiosa a livello di marketing? Molto vecchia scuola!
Se si è grossi e cattivi va benissimo un qualsiasi corso di gruppo, dove si imparano però solo i movimenti del Wing Chun. Da memorizzare e cercar di far funzionare poi con la forza, ma se non si posseggono queste caratteristiche o si vuole qualcosa di molto più raffinato, esclusivo ed efficace, che funzioni sempre, in qualsiasi situazione e condizione, allora la scelta obbligata è sull’unica arte che garantisce questo cammino: il Wing Chun della Via dell’Acqua.
Come penso ti sarai reso conto il mio Wing Chun non è un’arte marziale come la si intende comunemente. La si può paragonare alla Ferrari delle arti, non è per chiunque. Il maestro deve trasmettere le sue capacità sensoriali all’allievo e l’unica maniera è lavorare costantemente e singolarmente con lui, come è sempre stato nell’antica tradizione del Wing Chun, in maniera tale da rendere il cammino personale, comprensibile, facile e più veloce. E tranquilli, anche se dovrei, non mi faccio pagare come i miei colleghi di pari grado. Da me un corso a ore private costa poco più di un corso di gruppo, con un livello qualitativo e velocità di apprendimento nemmeno paragonabili, questo per dare una possibilità di imparare più equa, non basata sul portafoglio, ma sull’impegno che ogni allievo mostra nell’apprendimento.
Cosa ne pensa invece degli stili moderni? Funzionano?
Penso che per stili moderni tu intenda quelli nati nell’ultimo secolo, da un assemblaggio di diverse tecniche prese qua e là e che vanno molto di moda in questo periodo.
Si sto parlando del Krav Maga o il Keysi, ad esempio.
Continuiamo a battere sullo stesso punto. Questi stili assolutamente non funzionano! Sono solo movimenti che vanno fatti funzionare con la forza bruta, ma ciò non ha molto senso dato che vengono venduti in corsi di difesa personale, corsi in cui partecipano al 90% donne e persone deboli. Sono molto bravi a vendersi, questo lo devo ammettere, attirano le persone illudendole che con un corso di qualche ora ci si possa difendere in maniera reale. Bisogna stare attenti, perché avere quest’illusione sulla strada può costargli la vita.
Noi nel Wing Chun abbiamo un programma diviso in 3 fasi, più un ultimo, solo per chi vuole diventare maestro. Ma nonostante io abbia sapientemente rimodellato il programma per noi occidentali, riducendo tantissimo il tempo di apprendimento, si parla mediamente comunque di un anno e mezzo di studio per raggiungere il livello di Yin (Fluidità e Morbidezza con il simbolo della Tigre). Il primo traguardo che mette l’allievo in grado di difendersi realmente per strada contro una persona aggressiva anche più forte e grossa di lui. Poi, per chi desidera proseguire ed imparare ad affrontare situazioni più pericolose, come difesa da individui armati o gruppi di persone minacciose, ci sono il livello di Ji (con il simbolo del Serpente), Ren (con il simbolo del Gorilla) ed in fine il livello di Tiangan (Tronco Celeste, simbolo l’Uccello del Sole).
Molto interessante, ci piacerebbe saperne di più in futuro del Silky Wing Chun. Magari con future interviste, più mirate ad argomenti specifici.
Certamente, non chiedo di meglio. Divulgare e mostrare un punto di vista alternativo su questa bellissima arte, mostrandone una versione molto più raffinata, è il mio “ikigai”.
Grazie dell’ospitalità. Un saluto a tutti e ricordate: nella vita, seguite anche i vostri sogni.
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